Il Dubbio

IL dubbio: il vostro peggio nemico… oppure no?

Il dubbio è il nostro peggio nemico, l’avete sicuramente sentito dire, no?

Quando vi prende nella sua tenaglia insopportabile, è ovviamente con tono negativo che tutto inizia; come il mio ultimo dubbio tenace:

non sono in grado di scrivere.

Me lo dico con grande convinzione : questa idea della scrittura non tiene in piedi. Con che diritto mi permetto di trascrivere i miei pensieri in lettere? Nessuno! Non ho fatto studi letterari, l’italiano non è nemmeno la mia lingua madre e soprattutto non interessa a nessuno quello che penso e perciò intendo scrivere.

Dunque il mentale, quello vero completamente scollegato dalla realtà, parte per la tangente. In un movimento centrifugoraccoglie tutte le idee possibili intorno a questo argomento accendendo la sua luce negativa.

Ma se respiro e stacco un po’ questo mentale puro, vedo quanto questo discorso interno è privo di fondamenti: ho studiato lingue straniere all’università, vivo in Italia da più di 20 anni e almeno qualche amica mi farà il piacere di leggere, e pure Voi che non conosco, chi sa !

  • Quindi la prima tappa è quella di identificare questo mentale che mente. È una vera disciplina che dobbiamo adottare con vigilanza costante perché i vortex d’idee sono in agguato. Chiediamoci sempre:
  • è il mio mentale che prende il sopravvento?
  • Qual è il suo soggetto preferito?
  • Visualizzo bene la spirale ascendente dei pensieri associativi che crea?

Con il solo fatto di porre queste domande, mi metto al posto dell’osservatore neutro e l’energia del mentale calla, provate!

  • La domanda successiva è il perché? Qual è la ragione maggiore che spinge il mentale a tale tormente?

Infatti, il mentale è legato ad un parte di noi ancestrale. È lui che, dalla notte dei tempi ad oggi, ha creato i ns primi pensieri . E’ collegato intimamente con il ns istinto primitivo: quello di sopravvivenza.

Spesso per una sopravvivenza primordiale, si doveva evitare i rischi della novità.Una situazione nuova genera per forza la sua parte di sconosciuto che l’istinto registra come pericolo potenziale.

Ns mentale cerca dunque di evitare la novità per proteggerci: allora in realtà non è proprio il ns peggio nemico !

Guardate per voi stessi: quando il mentale s’incalza? Ebbene : quando incontra un progetto/un’idea nuova per noi. Lui non pensa ma applica solamente l’antico schema : nuovo = pericoloso. Farà di tutto per farci scegliere invece una strada conosciuta.

Ed è qui che diventa anche il ns alleato: non tutte le novità sono valide per noi.

In un lavoro di coscienza di Sé, possiamo integrarlo iniziando col considerare il ns mentale come il ns moderatore, il ns mediatore di novità.

Ci aiuta a distinguere quali sono gli approcci nuovi migliori perché ci spinge ad una riflessione ogni volta che inizia il “tourbillon” dei pensieri.

Nel mio esempio, la scrittura è un esercizio nuovo per me anche se ho qualche base per iniziare. Mi consente di formalizzare il flusso dei pensieri sviluppandone una logica da condividere.

Quindi lo ringrazio questo mentale che mi sostiene nel valutare questa novità aldilà dell’impulsività!

Tocca a Voi ora: le mentale come alleato sembra più simpatico no? Allora provate!

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