Farniente sacro

HHHAAAAA, la famosa sezione viaggi che sfogliamo sempre in attesa da qualche parte in aereo, dal parrucchiere, dal medico, sulla spiaggia ….. siamo distratti dalle immagini patinate e la percorriamo senza nemmeno pensarci.

Bene qui NO! Dico no alla totale distrazione della farandola turistica!

Qui vi offriamo l’autentico “FARNIENTE” ma con salsa SEMAFILO!

Dalla cara espressione italiana, “Non fare nulla” ma solo ESSERE!

Ummmmmm ti vedo perplesso …..molto bene! Questo è esattamente l’obiettivo:fornirti degli indizi su dove essere completamente, abbandonando il culto del fare.Allora sarete guidati dai segni, ok?

Ci sono oggettivamente molti luoghi mistici (quelli che sono realmente legati ad un evento, un personaggio di fede) ma le opzioni si moltiplicano a livello soggettivo (quelli che sono quindi legati alla propria esperienza e sentimenti).

Ebbene, quando l’obiettivo e il soggettivo si incontrano, tutto quello che devi fare è essere lì e tutto accade.

La Vernaè in Toscana, ma non quella delle dolci colline con i loro cipressi sulla punta delle cartoline.

E’ nel sud di questa provincia che troverete una Toscana inaspettata di aree densamente boscose.

Da Arezzo la strada si snoda attraverso una vera e propria foresta ancestrale: gli alberi sono immensi, il muschio e le foglie coprono il terreno:

Fate un bagno nel verde e sentite questa forza primordiale!

Infine, arriviamo al Santuario della Verna, fondato da San Francesco.È ancora un monastero attivocon la sua comunità ecclesiastica che vi accoglie per una visita ma anche per dormire una notte o per farci un ritiro.

Restate almeno una notte:

  • per darvi il tempodi sentire questo posto cambiare nel corso delle ore con voi.
  • per gustare i loro servizi:a cena, ho sentito una vera e propria semplice attenzione per l’ospite che viene accolto con immensa gentilezza, sta a te provare…..
  • per entrare nella devozionedi luoghi di preghiera molto particolari: i sentieri che San Francesco percorreva durante i suoi viaggi, la pietra sulla quale ha ricevuto le stigmate, la veste del suo monaco, la cella dove si ritirò Sant’Antonio da Padova.

 

L’atmosfera è ricca di pace, come quando incontri un monaco che ti saluta con il suo “Pace Bene Fratello”,il saluto di San Francesco.

Entrando nelle varie cappelle scavate nella roccia, sentite la forza del luogo che unisce la natura che tanto amava San Francesco e il richiamo di un’energia superiore. Sono rimasta a lungo appoggiata ad una roccia ricoperta di muschio, in completa “farniente”, chiudete gli occhi e ci sarete anche voi!

 

 

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